“I toni chiari, tendenti al bianco delle foto di Giuseppe Cavalli, trasmettono una leggerezza impalpabile e l’armonia di spazi illimitati, dove l’immaginazione dell’osservatore può liberarsi sentendo un puro piacere di vedere, e di vagare con lo sguardo nella luce.”
Giuseppe Cavalli nacque a Lucera nel 1904, in provincia di Foggia, in una famiglia della nobiltà terriera sensibile all’arte. Studiò a Roma, dove la famiglia si trasferì nel 1921 e qui frequentò il liceo classico e poi l’università, laureandosi in giurisprudenza nel 1929. Dal 1935 si trasferì a Senigallia (Ancona), dove abitò fino alla morte, svolgendo la professione di avvocato, ma dedicandosi contemporaneamente alla fotografia, sia come operatore, sia come critico e animatore culturale, emergendo nel mondo fotoamatoriale italiano a partire dal 1940.
Tra le due guerre e nei successivi anni ’50 la sua figura risulterà determinante nel panorama italiano della fotografia, lasciandosi notare con le sue foto intrise di quell’intima poesia della vita quotidiana, che già anticipava i tratti del neorealismo italiano che di li a poco sarebbe arrivato.
Giuseppe Cavalli è senza dubbio conosciuto per il suo stile “high-key”, caratterizzato dall’uso di un’illuminazione brillante e uniforme per ridurre al minimo le ombre. Questa tecnica ha dotato il suo lavoro di un’atmosfera onirica e di una straordinaria sottigliezza di tono che è stata ulteriormente accentuata dalla sua predilezione per i materiali traslucidi e diafani, che evoca anche quel calore intenso e la luminosità tipica della sua terra natia, quella della provincia di Foggia, in Puglia. Quella stessa luce, che qualche decennio più tardi catturò un altro grande maestro della fotografia italiana, Franco Fontana, che qui in provincia di Foggia realizzò le sue foto più famose.
Cavalli fu padre di una fucina di fotografi importanti, tra i quali vi erano Ferruccio Ferroni e Mario Giacomelli.
