OSTRICA GARGANICA SAN MICHELE: “NOI AL SANTO CI CREDIAMO!”

Dopo il fortunato debutto avvenuto lo scorso anno, la nuova eccellenza dell’ostricoltura Made in Puglia è pronta per essere servita sulle tavole di tutto il mondo. Si tratta dell’Ostrica San Michele, prodotta nella riserva naturale del Parco Nazionale del Gargano (esattamente nella Laguna di Varano, Fg), il cui nome omaggia l’Arcangelo protettore dello sperone d’Italia.



L’Ostrica San Michele nasce nel nord della Puglia, all’interno delle acque poco salate e limpidissime della Laguna di Varano, dove un particolare microclima garantisce l’ambiente perfetto per lo sviluppo armonico e potente di questi meravigliosi frutti del mare.


Il progetto nasce dal sogno di Oyster Oasis di diventare produttore nella propria terra di origine e riportare a casa tutta la conoscenza acquisita in tanti anni di esperienza nell’ostricoltura internazionale.


Le ostriche San Michele subiscono una prima fase di preingrasso in lanterne posizionate in laguna. Arrivate a dimensione consona vengono poi incollate a mano sulle corde agganciate alla palizzate utilizzate un tempo per l’allevamento dei famosi mitili di Varano. Le corde, verranno poi sollevate manualmente ogni giorno dall’acqua per riprodurre l’effetto delle maree, quindi lasciate al sole o alla luna, al vento e alle intemperie in modo da forgiarsi e resistere a tutto.

Durante tutto questo tempo, il costante controllo della forma durante la crescita predisporrà lo spazio per ospitare l’importante frutto contenuto al loro interno.



La conchiglia di queste particolari ostriche si presenta di forma dentellata, dura, madreperlata alla perfezione con bordi talvolta di rarissima madreperla nera.
Il frutto è tra i più abbondanti mai visti, di impatto brevemente iodato ma che vira subito al dolce e alla complessità. Dapprima vegetale, poi con notevole persistenza di frutta secca e mineralità.


L’altisonante nome di queste ostriche garganiche è dovuto alla sorgente che sgorga proprio accanto alla Laguna di Varano, chiamata appunto ‘Fontana di San Michele’. Secondo la tradizione qui il Santo stanco e affaticato si fermò e poggió le sua mano per terra. Dal punto toccato scaturì la sorgente che nasce in una grotta dedicata all’Arcangelo, una grotta calcarea simile alla più famosa grotta di Monte Sant’Angelo patrimonio Unesco (ve ne abbiamo parlato qui), dove il Santo apparve molte volte a partire dal V secolo.


Monte Sant’Angelo (Fg), Santuario dell’Arcangelo Michele

Inoltre, esiste un sottile filo che lega l’Arcangelo venerato sul Gargano a Mont Saint-Michel e alle ostriche allevate in Normandia.

L’Abbazia di Mont Saint-Michel è stata infatti costruita proprio su di una pietra proveniente dal Santuario di Monte Sant’Angelo. Da qualche anno il legame antico tra le due città è stato suggellato da un gemellaggio. I due santuari si trovano infatti su una ideale linea retta chiamata Linea Sacra di San Michele che comprende in totale sette monasteri dedicati al santo.
La baia di Mont Saint-Michel, in Normandia, ai piedi dell’Abbazia, è da sempre luogo privilegiato per l’allevamento delle ostriche.

Da qualche anno, lo è anche la Puglia con il Gargano.








 

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